Inizialmente non si capiva dove potesse arrivare. C’era grande curiosità nei confronti della stampa 3D, ma era difficile prevedere il suo reale impatto sull’economia e, in particolare, su settori specifici come quello dell’automotive. Poi nel 2014 è stata stampata la prima automobile in 44 ore e nulla è stato più come prima. A pochi anni di distanza questa tecnologia è al centro delle strategie di numerose case automobilistiche. Qualche esempio?
La General Motors ha investito più di 30 milioni di dollari, dando vita a numerosi test. I motivi sono chiari: ottenere lavorazioni più leggere e a costi ridotti e risolvere i problemi dei pezzi di ricambio per le auto d’epoca. Ma anche le altre aziende non stanno a guardare.
L’obiettivo non è solo quello di creare prototipi, ma anche pezzi da assemblare nelle vetture in commercio, aprendo di fatto la strada a un’era in cui la personalizzazione dell’auto sarà un must
Ford, all’interno del suo Innovation & Research Center, si è dotata di Stratasys Infinite Build 3D Printer, un macchinario industriale dedicato ad integrare la tecnologia della stampa 3D nei processi produttivi. L’obiettivo non è solo quello di creare prototipi, ma anche pezzi da assemblare nelle vetture in commercio, aprendo di fatto la strada a un’era in cui la personalizzazione dell’auto sarà un must.
La tecnologia 3D è poi al centro della strategia post-dieselgate della Volkswagen. Il colosso tedesco vuole puntare forte su innovazione e green e ha annunciato che utilizzerà anche la stampa 3D per la produzione dei suoi veicoli elettrici. Un primo tentativo è stato fatto con la recente presentazione della Golf First Decade: un modello ibrido progettato da alcuni apprendisti della casa tedesca, realizzato anche grazie alla stampa 3D.
Anche l’Italia non sta a guardare. Lo stabilimento Fiat Chrysler di Cassino, dove si producono l’Alfa Romeo Giulia e la Stelvio, si sta mettendo in luce come laboratorio di innovazione d’eccellenza in ambito automotive. Anche qui la Stampa 3D ricopre un ruolo importante, soprattutto per l’analisi e la sostituzione dei ricambi usurati.
Questi sono solo alcuni casi, ma altri grandi gruppi come BMW e il gruppo PSA (Peugeot, Citroen e DS) stanno sviluppando strategie incentrate sulla stampa 3D, anche attraverso partnership con startup specializzate.
Insomma, nei prossimi anni ne vedremo delle belle. La strada che porta al futuro dell’automotive sembra sempre più breve.