L’ultima frontiera delle consegne viene dal cielo. Sono sempre di più le aziende che stanno sperimentando l’utilizzo dei droni per questo scopo, nei settori più diversi: dalla ristorazione all’e-commerce, dai servizi postali alla sanità. La sfida più grande si gioca ovviamente tra i grandi corrieri internazionali, che stanno cercando di adeguarsi velocemente a questo trend.
L’ultimo esperimento riguarda UPS, leader mondiale del settore, che risponde alle prove già portate avanti da Amazon e DHL. Il progetto di UBS combina le consegne tradizionali con quelle aeree. Il drone è montato sul tetto dei furgoni. L’addetto alle consegne inserisce il pacco in una gabbia montata sotto al velivolo, imposta le coordinate e dà il via libera. A quel punto il camioncino apre il tetto come se fosse un’automobile decappottabile e consente al drone di prendere il volo. Così mentre il drone completa la sua missione, il fattorino può continuare con le sue consegne.
Un semplice esperimento, finora, ma su cui vale la pena insistere: secondo le prime stime dell’azienda , se ciascuno dei 66 mila fattorini percorresse anche solo un miglio in meno al giorno, il gruppo risparmierebbe 50 milioni di dollari l’anno. A questo si aggiunge un altro test portato avanti dall’azienda che ha consegnato forniture mediche in aree remote, esterne ai circuiti tradizionali.
Insomma anche se la consegna in volo è ancora illegale, la corsa ai droni è già iniziata. E non sono stati solo i grandi corrieri iniziali a capirlo, ma anche alcuni servizi postali nazionali (come la francese DDPGroup). E quando si parla di innovazione, ovviamente, non può mancare all’appello Google, che è pronta a lanciarsi in questo campo con il suo programma Project Wing. Insomma ne vedremo delle belle, quindi non resta che alzare gli occhi al cielo nell’attesa dell’arrivo del nostro ordine
