Torna “l’appuntamento” delle revisioni auto. Il 31 ottobre scadeva il termine per chi avrebbe dovuto procedere entro il 31 luglio, una proroga figlia delle tante difficoltà legate al lockdown. La scadenza del 31 ottobre, in realtà, non è ancora tassativa: ci sono ancora delle categorie che avranno del tempo per procedere con la revisione.
La situazione
Esistono due “ramificazioni” delle scadenze. La prima è quella legata alla normativa nazionale (basata sull’articolo 92 del Dl 18/20, il “Cura Italia”, modificato dal Dl 76/20, il “Semplificazioni”), la seconda a quella europea. Il ministero dell’Interno ha cercato di chiarire la situazione con una maxi circolare del 22 ottobre: la normativa nazionale crea alcuni gruppi di scadenze vincolate al periodo del termine originario (quindi senza pandemia), quella europea invece concede sette mesi di proroga a prescindere dal momento della scadenza, anche se questa normativa esclude i ciclomotori e i motoveicoli a due, tre o quattro ruote. In sostanza, secondo le norme nazionali, il 31 ottobre scadeva il termine per chi avrebbe dovuto fare la revisione entro il 31 luglio; chi aveva la scadenza fissata dopo il 31 luglio ed entro il 30 settembre potrà provvedere fino al 31 dicembre, mentre chi aveva il termine posto tra il 30 settembre e il 31 dicembre avrà margine fino al 28 febbraio 2021.
Le sanzioni
Per chi trasgredisce, la sanzione amministrativa per legge va da 173 euro a 695 euro, ridotta a soli 121,10 euro se pagata entro 5 giorni, ma con l’annotazione sulla carta di circolazione che “il veicolo è sospeso dalla circolazione sino a revisione effettuata”. Sanzioni che diventano decisamente più corpose per chi ha saltato più revisioni periodiche: si va da 346 euro a 1.390 euro.