Il presidente del Consiglio, Antonio Conte ha forse messo la parole fine alla tassa sulle auto aziendali così come era stata presentata nei giorni scorsi. Da definire i modi e da trovare le coperture alternative ma dal Governo l’errore è stato riconosciuto. “Ogni scelta politica, attraverso l’adozione di meccanismi incentivanti o disincentivanti, ha implicazioni molto serie. Dobbiamo agire con attenzione, stiamo lavorando sulla norma sui benefit alle auto aziendali, abbiamo fatto ammenda”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, intervenendo alla 74esima conferenza del traffico e della circolazione dell’Aci. “Ci siamo resi conto – ha proseguito – che una norma simile rischia di danneggiare il nostro sistema produttivo e, con molta umiltà, ci stiamo lavorando per rimodularla completamente fino a svuotarne l’effetto negativo su un comparto oggettivamente in difficoltà”.
Il presidente dell’Automobile Club d’Italia, Angelo Sticchi Damiani, ha invece portato alla luce uno dei grandi problemi del settore automobilistico in Italia: c’è bisogno di svecchiare il parco delle vetture circolanti. Una necessità rivolta soprattutto alle problematiche dell’inquinamento: servono vetture più giovani, e di conseguenza meno inquinanti, per garantire una svolta “green” a un Paese che vede circolare ancora molti veicoli datati. “Oggi abbiamo presentato un importante lavoro, ma volevo cercare di puntualizzare un aspetto: abbiamo un problema in Italia perché abbiamo il parco circolante più vecchio in Europa. Dobbiamo muoverci pensando ai 37 milioni di automobilisti. Vogliamo che ci sia una rivoluzione, ma vogliamo che sia docile. Il mio sogno è che tutti gli italiani possano fare delle scelte senza essere costretti, perché l’ambiente è importantissimo, ma la sicurezza è la cosa più importante: le vetture ventennali sono obsolete”.
Angelo Sticchi Damiani, propone di incentivare anche l’acquisto di auto usate successive a euro 4, con la rottamazione delle auto più vecchie e inquietanti, fino a euro 3, mediante il dimezzamento dell’Imposta provinciale di trascrizione. “Oggi abbiamo 4,6 milioni di auto vecchie, ultra ventennali, e di queste solo 380 mila vanno tutelate e conservate perché hanno un valore storico”, ha detto Sticchi alla Conferenza del traffico e della circolazione.”
“RILANCIARE IL SETTORE CONIUGANDO GLI INTERESSI DI TUTTI”
Stefano Patuanelli, ministro dello Sviluppo economico, si è allineato alle posizioni di Sticchi Damiani: “È fondamentale favorire la diffusione della tecnologia di integrazione tra i veicoli e la rete elettrica e contemporaneamente creare una rete adeguata, con l’obiettivo rilanciare il settore coniugando gli interessi delle aziende e dei consumatori. Questo potrà offrirci un contributo per centrare gli ambiziosi obiettivi che intendiamo sostenere. Si prevede infatti che il comparto dei trasporti dia un contributo in termini di riduzione di emissione al 2030 rispetto al 2005 pari a circa 46 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti passando da 125 milioni di tonnellate di CO2 equivalente a 79 milioni al 2030. A questo obiettivo – continua Patuanelli – possiamo arrivare solo attivando diverse misure nazionali e locali, su cui stiamo già lavorando. È stato inoltre convocato il tavolo sul settore automotive al quale hanno partecipato i rappresentanti di oltre 50 associazioni aziende e sindacati. “Sulla questione che riguarda le vetture aziendali credo che vada spostata verso l’incentivazione su un tipo di auto e non la penalizzazione di altre. Ci sarà una rimodulazione perché abbiamo percepito una criticità”.