C’è la novità del bollo auto per chi ha scelto di possedere un’auto con la formula del noleggio a lungo termine: il tributo non dovrà più essere pagato dalla società che gestisce il contratto di noleggio bensì dall’utilizzatore. Lo ha stabilito un decreto legge entrato in vigore lo scorso primo gennaio (ma di fatto congelato a causa di una lunga diatriba tra le parti). Una decisione che non comporterà costi aggiuntivi ma solo la scocciatura di doversi ricordare di pagare il tributo in quanto il costo sarà detratto dai nuovi contratti di affitto. L’ammontare del tributo è calcolato in base alla potenza o alla portata del veicolo e al suo impatto ambientale, ed essendo un tributo regionale può variare da Regione a Regione.
Il provvedimento
Il decreto-Legge 124/2019, convertito dalla Legge 157/2019, ha introdotto l’onere relativo al pagamento del bollo, inclusa l’addizionale erariale, direttamente sul locatario, vale a dire il cliente della società di noleggio, e non più sul proprietario del veicolo. La decorrenza del pagamento parte dalla data di consegna del veicolo fino alla scadenza del contratto. Solamente il 30 settembre è arrivata la pronuncia del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in merito alle modalità di applicazione della nuova legge. Il pagamento per le auto in locazione, in attesa di regolamentare definitivamente le attività di gestione, era stato sospeso da ACI fino al 31 ottobre.
Aziende: chi paga?
In attesa di chiarimenti dalle autorità competenti (l’art. 94 citato prevede l’obbligo di comunicazione del nominativo del locatario), le associazioni di categoria ritengono che nel caso di contratto di locazione a lungo termine di veicoli ad azienda utilizzatrice, che a sua volta concede in uso il veicolo al proprio dipendente/collaboratore a titolo di fringe benefit o in car pooling, l’obbligo del pagamento in questione sussista per l’azienda (intestataria del contratto di noleggio) e non per il singolo utilizzatore.
E’ consentito il pagamento cumulutativo?
Il Decreto interministeriale consente ai noleggiatori di pagare il bollo dei veicoli in locazione effettuando il pagamento cumulativo della flotta in luogo dei singoli utilizzatori, continuando così a fornire quel servizio “all inclusive” che permette di spalmare il bollo sui canoni di noleggio e di evitare di dover ricordare la scadenza annuale. Su questo punto, il più complesso, sono necessarie ulteriori valutazioni che verranno effettuate nel già annunciato tavolo di lavoro al quale prenderanno parte i due ministeri competenti, le regioni e l’Aci.
Dove pagare
La modifica fa ricadere l’onere relativo al pagamento del bollo non più sul proprietario del veicolo ma sul cliente della società di noleggio (locatario). In particolare, il cliente della società di noleggio è tenuto in via esclusiva al pagamento della tassa automobilistica del veicolo noleggiato, con decorrenza dalla data di consegna del medesimo e fino alla scadenza del relativo contratto, in favore della Regione (o Provincia Autonoma) in cui il cliente ha la propria sede legale o residenza.
Come pagare
Ecco come pagare il bollo auto:
- Banca
- Punti vendita Sisal, Lottomatica
- Uffici Postali
- Agenzie Pratiche auto
- sito Aci o Agenzia delle entrate
Per i pagamenti online c’è anche l’App EasyPol
La situazione
Aniasa, l’Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici, ha già manifestato alla Conferenza Stato Regioni le criticità che questa modifica comporta. Hurry! è al lavoro per cercare di trovare una soluzione rapida e far sì che per i suoi clienti tutto rimanga come prima, con il pagamento del bollo incluso nel canone mensile, senza la necessità di un pagamento a parte.
La proposta di Quattroruote
Una proposta molto interessante è sicuramente quella di Quattroruote: un modo equo di pagare il bollo auto sarebbe quello di spalmare la tassa sui rifornimenti di carburante, ad esempio aggiungendo un contributo di circa 15 centesimi per ogni litro di carburante acquistato. In questo modo i soldi della tassa resterebbero effettivamente sul territorio nel quale l’auto circola e in cui viene effettuato il pieno di carburante. Questa soluzione permetterebbe alle diverse autorità regionali di avere un incasso che viene diluito nel tempo e non concentrato in una sola data, riuscendo anche a gestire in maniera più semplice e razionale gli introiti, da utilizzare per coprire altre spese di pubblica utilità.