Il Parlamento Europeo ha approvato una normativa per spingere lo sviluppo della mobilità elettrica all’interno degli Stati membri. La situazione in Italia dimostra una costante crescita ma anche un grande divario tra nord e sud.
Gli obiettivi delle normativa europea
Il Parlamento Europeo – con 514 voti favorevoli, 52 contrari e 74 astensioni – ha adottato in via definitiva le norme legate all’AFIR (regolamentazione dell’infrastruttura dei combustibili alternativi). Questo risultato porta a una disposizione capillare e accessibile dell’infrastruttura dei carburanti alternativi. Il fine principale è quello di accelerare la diffusione delle auto elettriche. Secondo il regolamento, entro il 2026 i Paesi membri avranno installato stazioni di ricarica da almeno 400kW ogni 60 km sulle strade principali della Ten-T (reti trans-europee di trasporto). La normativa si impegna anche a garantire una copertura per i mezzi pesanti e autobus. Entro il 2028, gli autisti di questi mezzi potranno contare su una rete di colonnine da almeno 1.400 kW ogni 120 km.
La mobilità elettrica europea
La normativa sull’AFIR è stata approvata per dare una spinta alla transizione europea verso i combustibili alternativi. La situazione in Europa è in costante crescita ma la strada verso un’efficiente mobilità green è lunga. I tre paesi che godono di una rete di punti di ricarica ben sviluppata sono Olanda, Germania e Francia. L’Olanda, con le attuali 112.000 colonnine installate, è il paese con più punti di ricarica installati, garantendo una delle migliori esperienze di guida a emissioni zero. La Germania (terzo paese in Europa) con le sue 82.000 colonnine installate rincorre serratamente la Francia (seconda) che attualmente ne conta 82.000. L’Italia è il quarto paese per numero di colonnine ma, ciononostante, il divario di unità con il podio non è assolutamente trascurabile. In Italia si contano circa 45.000 punti, con una concentrazione importante nelle regioni del nord. Segue la Spagna con circa 30.000 colonnine attive.
I dati sull’Italia
L’Italia attualmente mette a disposizione un totale di circa 45.000 punti di ricarica pubblici. Un punto da segnalare è il divario tra il nord e il resto della penisola. Le regioni del nord contano più della metà delle colonnine nazionali (56%), distanziandosi nettamente da Sud e Isole (23%) e Centro Italia (21%). Si sottolinea una crescita al Sud che mantiene un alto ritmo di sviluppo soprattutto grazie agli ottimi traguardi della Campania (+54% nell’ultimo trimestre). Un discorso a parte per i punti privati che hanno superato la quota di 400.000 unità. In questo caso, la crescita è dovuta soprattutto ai bonus edilizi che hanno portato circa 300.000 nuove installazioni. Dal lato delle autostrade si calcola un aumento del 422% rispetto allo scorso anno. La potenza della maggior parte di queste colonnine varia dai 43 kW ai 150 kW ed è più bassa rispetto a quella prevista dalla nuova normativa europea.