L’uscita degli Stati Uniti dagli accordi di Parigi del 2015 potrebbe avere delle conseguenze a lungo termine sugli obiettivi prefissati, e da raggiungere nell’arco dei primi 5 anni, a livello di emissioni di Co2 da parte delle nazioni aderenti. Nell’attesa di scoprire se la decisione di Trump sia definitiva, altri paesi, e aziende, si stanno muovendo in maniera più attenta e concreta verso la sostenibilità per mantenere fede all’accordo.
Londra ha intenzione di modificare il piano urbano per rendere la citta più green e la svedese Volvo ha deciso che dal 2019 la produzione vedrà solo vetture elettriche e ibride. Ora anche la Francia è arrivata ad una decisione storica: entro il 2040 non saranno più vendute automobili a benzina o diesel sul territorio.
Il Ministro dell’Ambiente francese Nicholas Hulot ha inoltre dichiarato come questo rientra in un primo piano quinquennale che ha come scopo l’eliminazione totale dei combustibili fossili entro il 2040 e conferma, di fatto, l’intenzione della Francia di portare avanti l’impegno preso a Parigi. Se ad oggi non è chiaro come avverrà questo processo, allo stesso tempo Hulot ha rassicurato sulla fattibilità dello stesso. A dargli manforte anche le case automobilistiche Citroën e Peugeot, che formano il gruppo PSA.
La Francia si muove verso un futuro dove la produzione di energia sarà a emissioni zero, la volontà è quella di vietare anche l’estrazione di petrolio sul territorio e di tassare ogni forma di energia fossile
La portavoce, Laure de Servigny, ha confermato come le intenzioni di Hulot combacino con i piani futuri di PSA. La volontà del gruppo è infatti quella di convertire in ibrido o elettrico l’80% della produzione entro il 2023. Anche se, aggiunge, non sarà un cambio di marcia totale dal momento che continueranno a rispondere alla domanda del mercato estero, e per questo non si fermerà del tutto la produzione di auto diesel e benzina.
La Francia si muove verso un futuro dove la produzione di energia sarà a emissioni zero, la volontà è quella di vietare anche l’estrazione di petrolio sul territorio e di tassare ogni forma di energia fossile. Se c’è chi parla di Rivoluzione energetica Francese, al contrario qualcuno si è dimostrato scettico nei confronti di un piano così ambizioso e teme che sia solo un modo per tassare i veicoli vecchi.
Difficile stabilirlo fin da ora, le intenzioni della Francia e dell’Europa però sono chiare e anche l’Italia sembra essere in linea con questo trend. Il 12 giugno infatti il Ministero dello Sviluppo Economico ha avviato la consultazione sulla Strategia energetica nazionale e fino al 31 agosto sarà possibile inviare commenti, suggerimenti e proposte al fine di contribuire al nuovo piano sul sito del Ministero e su www.minambiente.it.