L’impressionante cifra di 189 miliardi di euro è il totale dei costi auto che gli italiani avranno affrontato a fine 2017. La stima, basata sui dati del 2016 e i trend di crescita dell’anno in corso, fa parte di un report presentato ieri dal Centro Studi Promotor.
Il convegno “Il contributo dell’auto alla ripresa dell’economia italiana”, organizzato da Promotor e dal Motor Show di Bologna, ha riunito a Roma rappresentanti di associazioni di settore come ANFIA (associazione della filiera automobilistica) e UNRAE (associazione dei costruttori stranieri); costruttori come Jaguar, Ford, FCA, Land Rover, Mercedes-Benz, Mitsubishi, Psa e Suzuki; aziende dell’indotto come Continental e Leaseplan.
I 189 miliardi che gli italiani tirano fuori dal portafogli per le loro auto, rappresentano l’11% del PIL. La voce di spesa maggiore è “carburante”: per benzina, diesel, metano e GPL l’esborso è di 58,2 miliardi. Ulteriori 49,4 miliardi sono spesi per acquistare le vetture. Una cifra molto simile, 41,6 miliardi, sono richiesti per la manutenzione, le riparazioni e i ricambi. Per le assicurazioni spendiamo 17,7 miliardi; al casello autostradale lasciamo 8 miliardi, poco meno in parcheggi e garage. Dulcis in fundo, in tasse (automobilistiche) se ne vanno ben 6,2 miliardi.
Dai numeri e dal dibattito è emerso anche che quest’anno il settore prevede di tornare ad abbattere il muro dei 2 milioni di immatricolazioni di auto nuove in Italia (un limite che non veniva raggiunto dal 2009) dopo che già il 2016, con oltre 1,8 milioni di immatricolazioni, aveva segnato un incremento del 15% sull’anno precedente. Numeri che rappresentano un ulteriore segnale di uscita dalla crisi economica decennale che ha colpito l’economia italiana.
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