Intervista a Matteo Cunsolo di Citymapper, l’app che fornisce informazioni sul trasporto in città
Ormai il nostro telefono è un compagno indispensabile per orientarci all’interno delle città. Citymapper è un’app, scaricabile gratuitamente in tutti gli app store, che permette di farlo facilmente in varie città del mondo, fornendo informazioni dettagliate sui diversi servizi di trasporto pubblico e privato.
Abbiamo intervistato Matteo Cunsolo, city operation Roma, per saperne di più del progetto e per capire i futuri sviluppo dell’app.
Come funziona Citymapper?
Citymapper è un’app che utilizza i dati sul trasporto pubblico resi disponibili dagli operatori in tutto il mondo per aiutare le persone a muoversi nelle grandi città. Usiamo sia dati programmati che dati in tempo reale per avvisare su ritardi, interruzioni e problemi sul percorso, e abbiamo costruito il nostro algoritmo di ricerca del percorso ottimale che utilizza anche il machine learning per capire quale opzione sia preferibile da ogni persona, in base alle scelte storiche degli utenti. Aggreghiamo anche molti servizi di sharing community, come auto, bici, monopattini e scooter in giro per il mondo. Siamo attivi in 39 tra le città più grandi e importanti del mondo tra cui, in Italia, tutto il Lazio con Roma e la Lombardia con Milano, Brescia, Bergamo, Mantova, Pavia, Varese ed altre.
Quale contributo offre al modo di muoversi delle persone?
Il nostro motto è “rendere le città usabili”. Diamo la possibilità a chi non conosce la città di muoversi in modo semplice e intuitivo, e a chi invece la conosce molto bene di effettuare il proprio viaggio senza problemi, fornendo dati in tempo reale sugli arrivi alle fermate/stazioni, ed eventuali chiusure sul percorso. Inoltre, aggregando molti operatori dello sharing, forniamo una panoramica totale sulle opzioni di mobilità cittadina, dall’andare a piedi, all’andare in bici, auto condivisa, scooter o mezzo pubblico. Non sempre il mezzo più comodo (come l’auto) è il più veloce, e non è praticamente mai il più economico. Ci piacerebbe scoprire un giorno di aver convinto qualcuno ad usare un mezzo pubblico o condiviso invece della propria auto.
Quali evoluzioni avrà in futuro?
Beh, questo è un segreto! Continuate ad usarci e lo scoprirete. Ad ogni modo, stiamo sempre andando nella stessa direzione da sempre: Rendere le città usabili e il viaggio sul mezzo pubblico o condiviso il più comodo e facile possibile.
Il futuro della mobilità è multimodale?
Sicuramente la multimodalità gioca un ruolo predominante nella mobilità periferica. Per gli operatori di trasporto, far girare bus vuoti in periferia è una spesa enorme che si deve ripagare con i bus strapieni in centro. Magari avere delle nuove modalità di trasporto demand-responsive per le zone a densità inferiore risolverebbe questo problema. Mezzi più piccoli, a chiamata, con costi calmierati da un contratto di servizio, che ti portano alla fermata della metro o del treno più vicina. E insieme a questo una crescita delle forme private di sharing: auto, scooter, bici e così via. Chiaramente la multimodalità è un risultato utile per il cosiddetto ultimo miglio (o primo!). La soluzione alla mobilità globale non potrà essere il car sharing, o le bici condivise. Serve una forte infrastruttura pesante prima, da complementare con servizi di adduzione.
Come immagini il traffico nelle nostre città tra 20 anni?
Domanda da un milione di euro. Il traffico, se non verrà posto un argine importante dal trasporto pubblico, non potrà che aumentare. Venti anni fa si diceva che in venti anni le auto avrebbero volato. Ora, diciamo al massimo che si guideranno da sole. Nutro ottime speranze per il futuro, specialmente nel campo della guida autonoma e dell’elettrico. Ma il traffico del prossimo ventennio è generato dalle decisioni di oggi. E oggi non mi sembra ci sia una visione tanto lungimirante, purtroppo.