Le auto a trazione solare
C’è chi le liquida come una fantasia impossibile, qualcosa destinato a restare rinchiuso nel catalogo delle curiosità tecnologiche e ad alimentare il dibattito delle grandi utopie green. Altri ritengono che questa tecnologia possa essere utilizzabile soltanto per i mezzi pubblici, grazie alla maggiore superficie adattabile all’installazione dei pannelli solari. Ma al netto dello scetticismo le primissime auto a trazione solare stanno ormai completando il proprio percorso, si avviano a essere commercializzate e promettono di ritagliarsi una promettente nicchia di mercato.
I primi prototipi di auto a trazione solare vennero sviluppati nel lontano 1955. Fu la General Motors a inventare il primo prototipo, la Sunmobile: un’auto attrezzata con 12 pannelli solari al selenio che alimentavano un piccolo motore elettrico, esposta per la prima volta in una convention di Chicago.
Lightyear modello zero
Chi è in prima fila in questa corsa è la Lightyear, azienda olandese fondata da alcuni studenti che hanno fatto parte del team del Solar Team Eindhoven che ha vinto diverse edizioni della World Solar Challenge. L’auto si chiama Lightyear 0. Secondo l’azienda è il modello più efficiente dal punto di vista energetico attualmente disponibile sul mercato. In una tipica giornata senza nuvole, i proprietari potranno percorrere circa 70 km extra grazie all’elettricità convertita dai raggi solari. A seconda del paese in cui si vive (e della quantità di “sole” disponibile), Lightyear afferma che è possibile guidare fino a sette mesi e 7400 km senza dover ricaricare l’auto.
La Lightyear 0 sarà prodotta in 946 esemplari con prezzo superiore ai 100mila euro. Ma è già prevista una Lightyear Two, molto più accessibile in termini di prezzo (attorno ai 30mila euro) e prodotta in quantità maggiori. In questo progetto c’è anche un po’ di Italia.
Design italiano
Il design dell’auto è stato realizzato dalla Granstudio di Torino fondata da Lowie Vermeersch. La Lightyear 0 può essere ricaricata in maniera tradizionale da una comune colonnina. I pannelli fotovoltaici sono collocati sul cofano e sul tetto della vettura, per una superficie complessiva di 5 metri quadrati. In condizioni ottimali, l’impianto solare integrato permette di ricaricare la batteria a una potenza massima di 1,05 kW. La Lightyear si distingue anche per la scelta di materiali riciclati, vegetali e non inquinanti come il rivestimento dei sedili in pelle vegan, la tappezzeria interna prodotta a partire da bottiglie in PET, gli elementi decorativi in legno di palma di rattan.
Quello del solare fotovoltaico è l’unico caso in cui si può utilizzare sull’auto l’energia primaria, proveniente direttamente dalla natura.
Un elemento che consente di ridurre al massimo l’impatto sull’ambiente. L’altro valore aggiunto è legato a un elemento di prospettiva strategica. I costruttori scommettono sul fatto che la costruzione di stazioni di ricarica non riesca a tenere il passo con la domanda di auto elettriche. Avere sul mercato veicoli che avranno molta meno necessità di ricorrere alle ricariche “esterne” potrebbe, in prospettiva, fare la differenza.