Passo avanti importante per la mobilità elettrica. Grazie a un emendamento alla Legge di Bilancio 2021 (in attesa di approvazione dal Parlamento), tutti i concessionari autostradali dovranno installare colonnine di ricarica ultrafast per veicoli elettrici lungo le tratte di loro competenza almeno ogni 50 chilometri. Si tratta di una svolta per i proprietari di auto elettriche, che potrebbero così effettuare un viaggio in tutta tranquillità anche sul lungo raggio.
Le tempistiche
Il termine per l’installazione dei punti di ricarica è di 180 giorni e, nel caso i concessionari non provvedano, chiunque ne faccia richiesta si può candidare per installarle. Il concessionario dovrà pubblicare, entro 30 giorni, un bando volto a selezionare l’operatore sulla base di caratteristiche tecniche e commerciali ben precise. Questa serie di provvedimenti è stata presa per rendere più perentoria l’installazione dei punti di ricarica lungo le tratte ad alta percorrenza, con l’obiettivo di evitare lunghi contenziosi. Infatti, anche in virtù dell’obbligo di installare le colonnine in autostrada a carico dei concessionari, previsto dal decreto legislativo 257 del 2016 (il termine ultimo per adempiere era il 31 dicembre 2020), in questi mesi sono stati posati pochissimi punti di ricarica, con l’unica eccezione dell’A22 del Brennero.
L’obiettivo a lungo termine
Secondo uno studio di Transport & Environment, un’organizzazione ambientalista internazionale, nel 2030 ci saranno in Italia da un minimo di 34.000 a 73.000 punti di ricarica pubblici (attualmente sono circa 10.000) e da 1,7 a 6,3 milioni di tipo privato. Nell’Unione europea le colonnine avrebbero bisogno di moltiplicarsi di 15 volte entro 10 anni, se si vorrà raggiungere l’obiettivo di emissioni zero per la CO2 nel trasporto privato, fissato dall’Unione Europea per il 2050. La stima prevede inoltre un investimento di 20 miliardi di euro, in media 1,8 all’anno, per portare sulle strade europee 44 milioni di veicoli elettrici già nel 2030, riforniti da 3 milioni di stazioni pubbliche di ricarica (ora sono 185.000). Oggi alle colonnine è dedicato soltanto il 3% della spesa sulle infrastrutture stradali dell’Ue.