La produzione automobilistica italiana sta affrontando una crisi significativa, come evidenziato dai dati del primo semestre del 2024. Secondo il report Fim-Cisl, da gennaio a giugno di quest’anno sono stati prodotti 303.510 veicoli, un calo del 25,2% rispetto alle 405.870 unità dello stesso periodo nel 2023. Questo drastico calo pone interrogativi sul futuro dell’industria automobilistica italiana e richiede un’analisi dettagliata delle cause e delle possibili soluzioni.
Dettagli della Produzione per Segmento
Esaminando i dati nel dettaglio, emerge che la produzione di automobili ha subito un calo ancora più marcato, con una diminuzione del 35,9%, passando da 291.020 a 186.510 unità. Al contrario, la produzione di veicoli commerciali ha registrato un lieve incremento del 2%, raggiungendo 117.000 unità, una nota positiva in un panorama generalmente negativo.
Performance degli Stabilimenti Italiani
I principali stabilimenti automobilistici italiani hanno registrato performance generalmente negative:
- Mirafiori (Torino): La produzione è crollata del 63%, passando da 53.330 a 19.510 unità. La Fiat 500 elettrica, che rappresenta il 90% della produzione dello stabilimento, ha visto una riduzione significativa a causa dei ritardi nella disponibilità degli ecoincentivi. Anche la produzione delle Maserati è in crisi, con solo 1.850 unità prodotte, segnando un calo del 70%.
- Modena: Nello stabilimento Maserati, la produzione della MC20 e MC20 Cielo è scesa da 600 a 160 unità. Tuttavia, è previsto un investimento per l’Atelier del Programma di Personalizzazione Fuoriserie, con l’avvio della produzione delle varianti elettriche Folgore nel 2025.
- Cassino: La produzione è diminuita del 38,7%, con 15.900 unità prodotte. Questo stabilimento è destinato a ricevere la nuova piattaforma STLA Large per i futuri modelli Alfa Romeo e Maserati, con un aumento previsto della produzione a partire dal 2025.
- Pomigliano d’Arco: Un’eccezione positiva, con un aumento del 3,5% e 12.130 vetture prodotte. La Fiat Panda ha registrato una crescita del 20%, mentre i modelli Alfa Romeo Tonale e Dodge Hornet hanno subito un calo del 26%.
- Melfi: Lo stabilimento ha visto un calo del 57,6%, con una produzione di 47.020 vetture. Stellantis ha annunciato la produzione di cinque nuovi modelli sulla piattaforma STLA Medium, con una capacità produttiva stimata di 260.000 vetture l’anno a regime.
- Atessa: Specializzato in veicoli commerciali, ha registrato una crescita del 2%, raggiungendo 117.000 unità. La produzione in questo impianto, che esporta l’85% dei suoi veicoli, include anche versioni elettriche.
Prospettive Future e Conclusioni
Le previsioni sindacali indicano che il 2024 potrebbe chiudersi con una produzione totale di 500.000 veicoli, ben al di sotto delle 751.000 unità del 2023 e lontano dall’obiettivo di un milione di veicoli auspicato dal ministro d’Urso. Gli stabilimenti italiani devono affrontare sfide significative, tra cui la necessità di aggiornare le linee produttive e introdurre nuovi modelli elettrici e ibridi per rimanere competitivi.
In conclusione, la situazione attuale della produzione automobilistica italiana è critica. Tuttavia, con investimenti strategici e l’introduzione di nuovi modelli, esiste il potenziale per una ripresa. La transizione verso veicoli elettrici e ibridi sarà fondamentale per il futuro dell’industria automobilistica italiana, e i prossimi anni saranno decisivi per determinare se l’Italia potrà riguadagnare terreno in questo settore competitivo.