Il Salone di Parigi ha svelato la nuova Ferrari GTC4 Lusso T. Dopo il lancio della GTC4 Lusso al Salone di Ginevra nel marzo scorso, gli occhi e i riflettori di Parc des Expositions, come preventivabile, erano tutti rivolti alla novità di Casa Maranello. La Lusso T può raggiungere una velocità massima di oltre 320 km/h ed è in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in 3,5 secondi. Rispetto alle versioni con il V12 in cui la potenza veniva scaricata sulle quattro ruote motrici, con il V8 la vettura è solo a trazione posteriore, pur mantenendo il sistema a quattro ruote sterzanti, denominato 4RM-S, al debutto solo pochi mesi fa. Al di là degli aspetti tecnici la nuova Ferrari conserva l’intrinseco fascino di sempre, il fascino della storia del Cavallino Rampante.
Il successo del brand Ferrari si regge su due concetti chiave: bellezza e potenza. Se da un lato il design, le curve e le linee definiscono la forma, dall’altro i cilindri del motore compongono la sostanza di quella che non può essere considerata semplicemente un’auto. Una Ferrari non lo è. Mai! Il miracolo di Enzo Ferrari è la realizzazione di un sogno, e quel sogno è la rossa. Una vettura capace di sfidare il tempo, capace di scandire ritmo e pertinenza di concetti quali lusso e bellezza come e quando vuole. Proprio Enzo Ferrari, Grande Capo e artefice del successo del Cavallino, fu personaggio misterioso e controverso. Il Drake, così chiamato per via di un’associazione da parte dei suoi avversari inglesi al celebre corsaro Francis Drake, un po’ per ammirazione, un po’ come atto d’accusa alle sue incredibili vittorie del secondo dopoguerra. Successi sportivi di portata assai superiore alla piccola azienda che dirigeva. Un uomo che portava le lenti scure “perché non voglio dare agli altri la sensazione di come sono fatto dentro”, diceva; un uomo dalle intuizioni uniche e le scommesse impossibili, che riusciva a guardare sempre più lontano degli altri. Un bambino con un solo sogno, quello di “andare più veloce”.
Al di là degli aspetti tecnici la nuova Ferrari conserva l’intrinseco fascino di sempre, il fascino della storia del Cavallino Rampante
Da sempre il nome Ferrari è associato alla Formula 1, uno sport che forse non avrebbe ragione di esistere senza “La Rossa” di Maranello. E fu proprio un pilota Ferrari a rendere popolare questa disciplina, un corridore che come tanti fu scoperto e lanciato dal Drake contro il parere di tutta l’opinione pubblica: Giles Villeneuve, il leggendario canadese, soprannominato “Il Piccolo Aviatore” per la sua capacità (non del tutto un pregio) di far decollare letteralmente le macchine che guidava. Uno “sfasciavetture”, come più volte definito da Ferrari, ma anche l’unico in grado di emozionare le folle con la sua guida spettacolare e il suo coraggio. Dopo la tragica morte a Zolder, disse di lui Ferrari: “È stato un campione di combattività, ha aggiunto notorietà a quella che la Ferrari già aveva.”
Ferrari, un mito senza tempo né fine, capace di illuminare gli occhi di appassionati e non. Non un’auto, semplicemente l’Auto.