20 milioni di abitanti e sentirli tutti. Città del Messico, per il secondo anno consecutivo, si è aggiudicata il poco edificante titolo di città più trafficata del mondo. La classifica stilata da Tom Tom, la società produttrice di mappe e navigatori, ha stimato che i cittadini della capitale messicana perdono in media 59 minuti al giorno e 227 ore all’anno a causa dei picchi di traffico.
Approfittando delle vacanze estive il sottoscritto ha fatto un salto dall’altra parte dell’oceano dove ha potuto, tra l’altro, toccare con mano i problemi di mobilità della città messicana che raccontiamo in questo articolo. Ovviamente la posizione privilegiata di turista, libero da impegni e orari fissi, non può rappresentare a pieno uno spaccato di vita quotidiana di un normale cittadino; tuttavia, questa breve esperienza diretta ci ha fornito comunque un’idea piuttosto chiara della situazione.
A dire il vero, per muoversi all’interno della megalopoli messicana le alternative non mancano. Il sistema di trasporto collettivo è ben delineato, tra metro e autobus, ma non è sufficiente per contenere tutti i cittadini. Nelle ore di punta riuscire a trovare posto sulla metro può essere un terno a lotto, tanto che i primi vagoni sono sempre riservati a donne e bambini. Viaggiare su mezzi affollati, in una città così grande, implica inoltre un forte rischio di essere derubati.
Anche per questo molti cittadini si riversano sulla strada, dove le quattroruote la fanno da padrone, creando delle code interminabili nelle principali arterie della metropoli. La maggior parte dei cittadini di Città del Messico possiede un’auto propria: si tratta solitamente di modelli piuttosto vecchi e inquinanti, il cui acquisto è stato incentivato, o quanto meno non ostacolato, dalle politiche governative degli ultimi anni.
La novità più rilevante degli ultimi anni è rappresentata però da Uber, che è ormai un’alternativa affidabile e sempre più utilizzata soprattutto dagli utenti più giovani.
Per quanto riguarda i taxi, invece, esistono alternative per tutte le tasche. Oltre a quelli ufficiali, sono presenti numerosi taxi low-cost, che hanno tariffe inferiori, Le guide, però, sconsigliano ai turisti alcune compagnie specifiche, paventando il rischio di furti o rapine. Il turista è però chiaramente allertato: arrivando all’aeroporto, ad esempio, il sistema di smistamento dei taxi ufficiali è rapido ed efficiente e la tariffa è precedentemente stabilita, fattore molto importante dato che il viaggio può avere una durata interminabile nelle ore di punta o in presenza di pioggia. Infine, per chi volesse viaggiare più comodamente, alcuni alberghi mettono a disposizione anche un sistema di trasporto privato (equivalente al nostro NCC).
La novità più rilevante degli ultimi anni è rappresentata però da Uber, che è ormai un’alternativa affidabile e sempre più utilizzata soprattutto dagli utenti più giovani. Basta aprire l’app sul proprio smartphone e prenotare un’auto per arrivare dall’altra parte della città comodamente e risparmiando qualche peso (o diversi pesos) rispetto a un normale taxi. La tanto discussa società, anche qui osteggiata dalle varie compagnie di taxi, ha una presenza sempre più radicata a Mexico City anche con Uber Eats, molto utilizzato per la consegna del cibo.
Tuttavia, quale che sia il mezzo scelto, è difficile trovare una soluzione efficace contro il traffico di 20 milioni di abitanti. Per questo negli ultimi anni si sta diffondendo sempre di più l’utilizzo di alcuni mezzi alternativi alle quattroruote. Ad esempio, il comune negli ultimi anni ha sviluppato un ottimo servizio di bike sharing, Ecobici, che viene utilizzato regolarmente da più di 100.000 utenti. Una soluzione che risolve la mobilità all’interno di alcuni quartieri ma che sicuramente non può soddisfare le esigenze di chi deve percorrere tratte più lunghe. Anche per questo, negli ultimi anni, i businessmen e le persone più facoltose stanno pensando di “scavalcare” il problema, facendo arrivare la soluzione dal cielo. L’utilizzo di elicotteri per saltare le code si sta diffondendo al punto che potrebbe arrivare presto anche un servizio taxi aereo, seguendo l’esempio di un’altra megalopoli: San Paolo.
Nell’attesa di vedere come si evolveranno i trasporti nei prossimi anni, possiamo sicuramente affermare che perdersi per Città del Messico è bellissimo, specialmente se non si ha fretta di arrivare in un posto specifico a una determinata ora. E a dispetto del caos che popola le sue strade, sono molti i posti dove concedersi dei meravigliosi attimi di relax.