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Migliorare il traffico delle città grazie alla community. Intervista a Dario Mancini di Waze

Il futuro e anche il presente della mobilità passa dagli smartphone che ne utilizziamo quotidianamente. Lo vediamo con i vari servizi di car sharing che hanno preso piede nel nostro paese, ma già lo avevamo già sperimentato anni prima con l’arrivo delle prime app di navigazione.

Waze è stata la prima ad applicare il concetto di community alle mappe, arricchendole con aggiornamenti live sul traffico proveniente proprio dagli utenti. Dario Mancini, responsabile di Waze Italia, ci racconta le varie evoluzioni dell’applicazione. 

Ci spieghi Waze in poche parole? Come è nato?

Waze è una social navigation app gratuita che ospita il più grande network di automobilisti che collaborano insieme quotidianamente per evitare il traffico, risparmiando così tempo e denaro. L’app consiglia le vie più veloci da percorrere basandosi su dati di guida che arrivano in tempo reale da oltre 90 milioni di utenti.

L’app è nata nel 2008 in Israele da un’idea di Amir Shinar e Ehud Shabtai. Inizialmente era un semplice navigatore in app con GPS, ma il vero punto di svolta fu l’introduzione della community. Ricevere direttamente dagli utenti le segnalazioni sul traffico, sulle code, sulla presenza di forze dell’ordine lungo la strada o sbarramenti per incidenti stradali e molto altro è ciò che ha reso Waze una delle app più apprezzate e utilizzate in tutto il mondo.

Quali sono le interazioni principali degli automobilisti con l’app? E quali le funzionalità ancora sotto utilizzate?

Sicuramente fra le funzionalità preferite ci sono i PlannedDrives. Grazie a questa feature ogni utente può impostare una destinazione da raggiungere nella stessa giornata o nei sette giorni successivi semplicemente inserendo la data e l’ora d’arrivo desiderata con la funzione Calendar Alerts. Waze segnala con un alert il momento giusto per partire, considerando le condizioni del traffico in tempo reale.

Un’altra funzionalità che sta riscontrando un grande successo è la possibilità di personalizzare la voce del navigatore con la propria o con quella dei figli, dei familiari o degli amici, chiunque. Insomma, basta indicazioni noiose e sconosciute.

Una funzionalità per ora ancora poco conosciuta è quella dei “DrivingGroups” che permette agli utenti di connettersi con altri automobilistiche magari condividono lo stesso tratto di strada per ricevere report stradali specifici o per tenere traccia l’uno dell’altro attraverso un’icona condivisa che appare accanto all’avatar del membro sulla mappa, evitando così i classici sms “Dove sei?”.

 le code nel traffico ci costano tra i 5 e i 7 miliardi l’anno e dimezzando i tempi di spostamento l’Italia potrebbe risparmiare tra 5,5 e 7 miliardi all’anno

Quali evoluzioni ha avuto l’app negli ultimi anni?

Waze è in costante evoluzione fin dalla sua nascita. I bisogni degli utenti cambiano velocemente e le funzionalità dell’app si evolvono con loro affinché possano avere uno strumento sempre utile e al passo con i tempi. Nel corso degli anni abbiamo implementato molte feature tra cui appunto i PlannedDrives, la memorizzazione del luogo in cui si è parcheggiato e la richiesta di assistenza stradale direttamente dall’app oppure il Child ReminderAlert, che può essere attivata dalle impostazioni generali dell’applicazione e permette di registrare un messaggio audio che ricorda al guidatore di controllare l’auto una volta giunto a destinazione. Inoltre, Waze è stata anche integrata nelle Android Auto e proprio recentemente abbiamo integrato Spotify per evitare agli automobilisti di passare da un’app all’altra per cambiare playlist durante la guida.
Non solo nuove feature, ma una continua evoluzione per migliorare sempre di più anche la user experience. Infatti, abbiamo reso l’app ancora più leggera per occupare meno memoria possibile nello smartphone, abbiamo lavorato affinché l’app non consumasse troppa batteria e soprattutto abbiamo integrato i comandi vocali per rendere ancora più sicuro l’utilizzo dell’app da parte dei nostri utenti al volante.

Quali evoluzioni avrà in futuro?

Il nostro obiettivo si è evoluto nel tempo perché inizialmente desideravamo far risparmiare ai nostri utenti cinque minuti al giorno nel traffico mentre oggi il nostro payoff è “outsmarting traffic together”, quindi evitare completamente il traffico risparmiando ulteriore tempo e soprattutto stress. Inoltre, una delle novità che ha introdotto Waze è stata il servizio di car pooling in California, Israele e Brasile.

Come contribuisce Waze a migliorare il traffico cittadino?
In molti modi, innanzitutto attraverso le segnalazioni degli utenti in real time che permettono ad altri utenti di evitare le zone congestionate o eventuali lavori in corso. Inoltre, grazie all’aggiornamento costante delle mappe da parte di oltre due milioni di map editor, l’app riesce a supportare ulteriormente gli automobilisti in tutto il mondo.

Se si considera che il fattore “traffico” è un vero e proprio costo per il nostro Paese – basti pensare ai recenti dati dichiarati durante il Forum di Ambrosetti: le code nel traffico ci costano tra i 5 e i 7 miliardi l’anno e dimezzando i tempi di spostamento l’Italia potrebbe risparmiare tra 5,5 e 7 miliardi all’anno – grazie alla sua mission e alle sue funzionalità, Waze rappresenta una risposta concreta ed efficace a questo problema, supportando non solo gli italiani ma anche la crescita economica del nostro paese. A tal proposito abbiamo ideato il Connected Citizen Program che si basa sul raccogliere le segnalazioni inviate dagli automobilisti (in forma anonima) per metterle a disposizione delle comunità locali o delle società che si occupano di viabilità affinché tutti possano usufruirne migliorando così la mobilità nel suo complesso. In Italia abbiamo una partnership di questo tipo con il Comune di Roma e speriamo di ampliare ulteriormente il progetto a favore di tutta la popolazione italiana.

Ad oggi il 5% del nostro tempo lo passiamo in auto e molto spesso lo trascorriamo da soli al volante, occupando un singolo posto

Quanto è affidabile un sistema che si basa principalmente sui contributi della community? 

Waze si fonda sul crowdsourcing e proprio per garantire affidabilità, ha una community strutturata. Infatti, per diventare “Senior map editor” o addirittura Area Manager occorre rispondere ad alcuni requisiti e soprattutto raggiungere i livelli più alti di ranking che Waze stessa ha posto per “proteggere” il contributo volontario dei map editor più esperti e affidabili. Alcuni di questi negli anni sono divenuti addirittura dei Community Ambassador nel loro paese e collaborano attivamente con il local team di Waze.

Come immagini il futuro della mobilità?
La immagino “Smart” e “condivisa”. Ad oggi il 5% del nostro tempo lo passiamo in auto e molto spesso lo trascorriamo da soli al volante, occupando un singolo posto quando l’automobile è uno dei fattori di costo principale per le famiglie italiane. Ovviamente è impossibile prevedere come sarà il futuro della mobilità. Sicuramente la tecnologia può aiutare a ridurre il tempo speso in strada e nel traffico, ma sarà necessario puntare su modelli più innovativi di trasporto, come appunto i servizi di car pooling o di car sharing, per condividere la mobilità e trasformarla così in un momento di svago; oppure sulle auto che si guidano da sole, riuscendo così a ottimizzare il tempo speso al volante, apportando una maggiore efficienza economica, una riduzione delle emissioni e una migliore sostenibilità, per esempio anche a livello di infrastrutture.


Leggi anche le altre interviste sul tema della mobilità condivisa:

Samuel Sed Piazza, Country Manager Moovit 

Enrico Pascarella, ECooltra

Intervista a Giuseppe Macchia, Enjoy

Horacio Reartes, Car2Go

Migliorare il traffico delle città grazie alla community. Intervista a Dario Mancini di Waze was last modified: dicembre 11th, 2017 by