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Mercato delle auto: così la crisi dei chip influisce

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Nel settore è già conosciuta come “la crisi dei semiconduttori” o, in termini più semplici, “la crisi dei chip”. In un mercato delle auto europeo che vale circa 18 milioni di veicoli l’anno, contro i 16 milioni di quello statunitense, il danno rischia di essere incalcolabile: tra il 2021 e il 2022 si rischia una perdita, a livello globale, di 13,5 milioni di vetture (5 nel 2021, 8,5 nel 2022).

Un report allarmante

Il dato allarmante emerge dal rapporto dell’autorevole società di analisi Ihs Markit: se gli esperti finora non si erano sbilanciati, stavolta i numeri rischiano di rappresentare una mannaia per l’intero settore. Il rapporto evidenzia come la crisi scatenata dalla mancanza di microprocessori non sia ancora neanche lontanamente giunta al suo apice. Si teme infatti che la crisi possa protrarsi fino al 2023 con una perdita stimata, almeno per ora, attorno al milione di veicoli: un dato teoricamente confortante rispetto al biennio 2021-22, ma in un bilancio che sarebbe drammatico se tarato sul triennio complessivo.

Le stime

Secondo Ihs Markit, il 2021 dovrebbe chiudersi al -6,2% e il 2022 al -9,3%, con un rimbalzo nel 2023 non sufficiente da recuperare il gap. La normalizzazione delle forniture di chip si dovrebbe avere solamente nel 2024, ammesso che gli scenari non cambino ulteriormente. Già nel primo trimestre 2021 si sono certificate 1,44 milioni di automobili non prodotte, dato salito a 2,60 nel secondo trimestre. Il terzo trimestre, ancora in corso, vede il dato già a 3,1 milioni, e le prospettive per gli ultimi tre mesi del 2021 sono nerissime, considerando che la ripresa della catena produttiva non è ancora avvenuta.

Mancano le auto

I costruttori, nel mercato delle auto, stanno quindi modificando i loro piani, mentre per i clienti manca banalmente il prodotto da consegnare: auto e concessionari hanno dovuto ridimensionare gli stock e diventa difficile tenere il passo delle richieste di vendita. Risultati evidenziati dalla flessione nelle immatricolazioni, che continuerà nei prossimi mesi andando a frenare il tentativo di ripresa dalla crisi pandemica.

Una scelta effettuata “a monte”

Le auto moderne, del resto, sono caratterizzate da un grande numero di chip, non sempre di alto valore. La situazione opposta, per esempio, rispetto al settore delle smart tv, dell’hi-tech, degli smartphone e delle consolle per videogiochi. L’industria automobilistica assorbe all’incirca il 15% della produzione, contro il 50% dell’elettronica: in vista della ripartenza, i produttori di chip hanno quindi privilegiato i settori dominanti.

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Mercato delle auto: così la crisi dei chip influisce was last modified: settembre 24th, 2021 by