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Mobilità condivisa, città più sostenibili. Intervista a Giuseppe Macchia di Enjoy

Continua lo speciale di Hurry Magazine sulla mobilità condivisa, che raccoglie le voci dei principali player di questo mercato in continua evoluzione. Questa settimana abbiamo intervistato Giuseppe Macchia, responsabile del servizio di Car Sharing Enjoy, che opera in 5 diverse città con più di 1.500 veicoli circolanti.

Il mondo della mobilità cambia, offrendo alternative impensabili fino a qualche anno fa. A che punto siamo rispetto al resto d’Europa?

In Italia il car sharing free floating è arrivato nel 2013, iniziando a rivoluzionare la mobilità degli italiani. Oggi sono oltre 1,1 milioni di utenti iscritti; il servizio è diventato parte integrante della quotidianità delle persone ed è a livelli dei principali paesi europei, dove è più sviluppato (in particolare la Germania). Il suo potenziale però è pari ad almeno 10 milioni di utenti: c’è quindi ancora uno spazio enorme di crescita che potrà essere colmato con ulteriori investimenti da parte delle società, ma al tempo stesso serviranno interventi sulle infrastrutture, in particolare parcheggi dedicati, da parte dei Comuni.

Car sharing e veicolo di proprietà: complementari o alternativi?

Oggi l’utilizzo del servizio è ancora tattico e solo per un 15% degli utilizzatori è diventato alternativo. Si può e si deve migliorare questa percentuale, ma per completare il processo serve il contributo di tutti.

Che cosa manca per far decollare definitivamente il car sharing in Italia?

La cultura del possesso sta lentamente scemando e questo è sicuramente uno dei fattori chiave. È necessario il supporto delle pubbliche amministrazioni per far decollare definitivamente il car sharing, iniziando dai parcheggi dedicati nelle zone nevralgiche e di interscambio della città.

Quanto peso ha il valore etico (salvaguardia dell’ambiente) rispetto a quello economico/utilitaristico per fare leva sugli utenti e spingerli all’utilizzo di una soluzione di mobilità condivisa?

La sostenibilità ambientale è insita nel car sharing. Sicuramente è una delle leve, ma non la principale che rimane utilitaristica, dato che il servizio permette di muoversi all’interno delle città a prezzi molto convenienti.

È necessario il supporto delle pubbliche amministrazioni per far decollare definitivamente il car sharing, iniziando dai parcheggi dedicati nelle zone nevralgiche e di interscambio della città.

Come evolverà il vostro servizio nei prossimi anni?

Siamo stati i primi a permettere l’iscrizione completamente on line, l’apertura delle auto con l’app e da poco anche il rifornimento sempre attraverso la nostra applicazione! Enjoy ama sperimentare, innovare e stiamo studiando altre novità per il prossimo futuro.

Come ci si può differenziare dalla concorrenza e fidelizzare i clienti nel mercato del car sharing?

La differenza si esprime con il brand e il suo mondo valoriale da una parte e con il veicolo ed i servizi offerti dall’altra. La fidelizzazione pura oggi risulta complessa, il cliente usa il brand preferito, ma anche il mezzo a lui più vicino a seconda delle necessità.

Il car sharing del futuro sarà anche nei piccoli centri?

Oggi questa strada non è ancora percorribile; per renderla tale, occorrerà studiare con i Comuni modelli di business alternativi ed economicamente sostenibili.

Come immagina il traffico delle nostre città principali tra 10 anni?

Ci auguriamo con meno auto private e più veicoli in condivisione. Se riusciremo a rendere il car sharing la valida alternativa alla mobilità, avremo città più vivibili e sostenibili dal punto di vista ambientale.


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Samuel Sed Piazza, Country Manager Moovit 

Enrico Pascarella, ECooltra

Mobilità condivisa, città più sostenibili. Intervista a Giuseppe Macchia di Enjoy was last modified: novembre 17th, 2017 by