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L’auto del futuro si prenderà cura di noi

Gli strumenti biometrici entrano in auto

Gli strumenti biometrici, di utilizzo comune in medicina, si preparano a salire a bordo delle auto.

Entro il 2015 una macchina nuova su tre, ovvero oltre 34 milioni di vetture in circolazione, saranno dotate di questi dispositivi, in grado di riconoscere la voce e le impronte digitali di guidatore e passeggeri, di analizzarne l’iride, di interpretarne i comandi gestuali ma anche di monitorarne il ritmo cardiaco, di tenerne sotto controllo le onde cerebrali e di controllarne il battito delle palpebre. Grazie ai nuovi strumenti e alla connessione con dispositivi indossabili le macchine potranno fare dei veri e propri check up delle persone che trasportano. Gli strumenti biometrici saranno in grado, per esempio, di inibire l’uso del veicolo se il conducente è in stato di ebrezza o di segnalarne in tempo reale problemi di salute che potrebbero causare pericoli alla guida.

Ad anticipare questo scenario, che dovrebbe avere conseguenze economiche importanti sull’industria dell’automotive, è lo studio ”Biometrics in the Global automotive Industry, 2016-2025”, realizzato dal team per la Mobilità Intelligente di Frost&Sullivan. Interpellato in proposito, l’analista Joe Praveen Vijayakumar chiarisce come si aprano una serie di interessanti opportunità di sviluppo per nuovi apparecchi, analisi via cloud, sensori, software ma anche tanto lavoro per le società di sicurezza informatica che dovranno garantire la sicurezza dei dati raccolti. ”In futuro – sottolinea Vijayakumar – è prevedibile l’arrivo nel settore automobilistico di nuove forme di tecnologie biometriche e le partnership con le aziende che producono dispositivi indossabili consentiranno alle Case di risparmiare sulla spesa per la ricerca e sviluppo”. Al riguardo, puntualizza il ricercatore ”I più impegnati nell’investire in R&D oggi sono Jaguar, Ford, Toyota, Audi, BMW, Volvo, Lexus, Volkswagen, Hyundai e Nissan. Jaguar, per esempio, sta lavorando sul progetto ‘Mindsense’ che utilizza un sensore nel volante per rilevare la concentrazione del guidatore sulla strada. Toyota ha recentemente mostrato un concept di Prius con sensore ECG nel volante. Ford sta sviluppando sistemi di riconoscimento facciale per autenticare il driver alla guida. Lexus ha presentato una videocamera in grado di rilevare sintomi di stanchezza nel guidatore”.

Gli strumenti biometrici saranno in grado, per esempio, di inibire l’uso del veicolo se il conducente è in stato di ebrezza o di segnalarne in tempo reale problemi di salute che potrebbero causare pericoli alla guida.

Lo studio, evidenzia come i sistemi biometrici nell’auto prenderanno tre importanti direzioni di sviluppo: salute e benessere (HWW), ausilio alla guida (ADAS) e sicurezza del veicolo. I nuovi dispositivi già ”dal 2017 dovrebbero cominciare a essere diffusi sulle vetture di segmento E, F e G. Dal 2018 al 2021 dovrebbero comparire gradualmente su quelle di segmento C e D, guidate dalla diffusione di dispositivi indossabili, mentre dal 2025 i sistemi più semplici dovrebbero cominciare a essere installati anche sulle auto dei segmenti A e B”

L’auto del futuro si prenderà cura di noi was last modified: dicembre 5th, 2016 by