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Furti d’auto, scatta l’allarme per i Suv

Dopo il netto calo vissuto registrato durante i mesi del primo lockdown, nel secondo semestre del 2020 i furti d’auto hanno registrato una nuova impennata (+30% rispetto al primo semestre). Nel mirino dei ladri di auto sono finiti in particolare gli Sport Utility Vehicle, meglio noti come Suv, che negli ultimi 6 mesi dell’anno hanno raggiunto la quota record del 41% sul totale veicoli sottratti. Sono i dati che emergono dall’analisi “Stolen Vehicle Recovery 2020” di LoJack, la società americana parte del colosso CalAmp leader nei servizi telematici e nel recupero di veicoli rubati: un sistema che i clienti di Hurry possono aggiungere alle loro vetture.

Dopo il netto calo vissuto registrato durante i mesi del primo lockdown, nel secondo semestre del 2020 i furti d’auto hanno registrato una nuova impennata (+30% rispetto al primo semestre).  Nel mirino dei ladri di auto sono finiti in particolare gli Sport Utility Vehicle, meglio noti come Suv, che negli ultimi 6 mesi dell’anno hanno raggiunto la quota record del 41% sul totale veicoli sottratti. Sono i dati che emergono dall’analisi “Stolen Vehicle Recovery 2020” di LoJack, la società americana parte del colosso CalAmp leader nei servizi telematici e nel recupero di veicoli rubati: un sistema che i clienti di Hurry possono aggiungere alle loro vetture. Acquistando un’ auto usata su Hurry, infatti, è possibile richiedere numerosi servizi aggiuntivi tra cui l’installazione del sistema di recupero LoJack.

Il bilancio

Il 2020 è stato un anno straordinario anche per i furti d’auto. I mesi di lockdown hanno provocato gioco forza un crollo di queste attività criminali (a marzo -56% rispetto a marzo 2019, ad aprile -87% e a maggio -39%), complice la minore circolazione di veicoli e la diffusione capillare dei controlli da parte di Forze dell’Ordine e della Polizia Municipale, presenti in strada per evitare le violazioni al lockdown. Condizioni che hanno obbligato le organizzazioni criminali a rivedere i propri affari in questo ambito, pur senza mai fermarsi. Da giugno però, come testimoniano i dati dell’Osservatorio LoJack che fa affidamento sui quasi 500.000 dispositivi installati a bordo di vetture e moto in circolazione sulle nostre strade, i ladri hanno gradualmente riconquistato il terreno perduto, tornando sui livelli, e in alcuni casi anche superando gli anni precedenti e chiudendo il 2020 con un calo complessivo del 23%.

L’allarme Suv

A guidare questa improvvisa ricrescita nel secondo semestre dell’anno sono stati in particolar modo i furti di SUV. Un trend già rilevato negli anni passati, ma che da giugno scorso si è palesato con maggiore evidenza e che ha portato questi veicoli a raggiungere la quota record del 41% sul totale furti. Nel 2019 questa percentuale aveva raggiunto il 33%. “Dall’analisi dei dati del nostro Osservatorio emerge con chiarezza come la pandemia non abbia fermato il business criminale dei furti d’auto che, dopo un passaggio a vuoto nei mesi in cui tutto il Paese si è dovuto fermare, ha ripreso velocità”, ha commentato Massimo Braga – Vice Direttore Generale di LoJack Italia, “Dalla fine del lockdown sono emerse due indicazioni che sembrano segnare una nuova svolta nell’attività delle organizzazioni criminali: la polarizzazione geografica del fenomeno su alcune aree del nostro Paese e il focus sulla categoria SUV, sempre più spesso sottratti anche attraverso nuovi dispositivi hi-tech che non lasciano tracce sul veicolo e consentono in pochi secondi di dileguarsi indisturbati a bordo dello stesso”.

Furti d’auto, scatta l’allarme per i Suv was last modified: aprile 8th, 2021 by