Nel 2020 il 30% delle auto sarà connesso al web.
È quello che emerge da una ricerca condotta da AlixPartners, presentata al Forum AutoMotive di Milano. Secondo il rapporto esiste un business legato allo scambio dati tra utente e vettura che raggiungerà i 68 miliardi di euro, 160 euro a veicolo fra applicazioni e servizi a valore aggiunto; un automobilista arriverà a spendere fino a 800 euro in connettività per ottenere risparmi su assicurazioni, consumi di carburante e manutenzione. Nel frattempo il mercato pende sempre più verso soluzioni ibride o a propulsione elettrica, tanto che gli esperti ipotizzano una crescita delle auto a zero emissioni fino al 50% del parco vetture totale entro i prossimi 15 anni; nei centri cittadini, intanto, secondo AlixPartners, si consacreranno definitivamente i servizi di car sharing. Solo dopo il 2020 è invece previsto il debutto su strada della guida autonoma.
Al Forum AutoMotive l’obiettivo era dare una forte scossa ai protagonisti della mobilità a motore, ponendo l’attenzione sul ruolo chiave che la tecnologia è pronta a recitare nei prossimi anni. Per questo è necessario che tutti gli attori dell’universo Auto riescano in breve tempo a tenere il passo di un mondo in costante sviluppo: “È giunto il momento” – ha commentato il promotore dell’evento Pierluigi Bonora – “che le autorità guardino con più attenzione ai nuovi dispositivi preposti alla sicurezza predittiva e alla guida assistita. Nella riforma del Codice della Strada, tuttora in discussione, è importante che figurino provvedimenti che portino all’obbligatorietà di questi nuovi sistemi, gli stessi che rappresentano l’anticamera della guida autonoma”.
Soltanto le realtà che sapranno integrare questa nuova dimensione digitale nella propria strategia potranno competere e continuare ad avere un peso in questa industria in rapida evoluzione
Il titolo, “Guida autonoma e connessa: l’industria dell’auto si reinventa”, racconta un settore che ha davanti a sé la sfida più importante degli ultimi 100 anni, determinata, come detto, dai recenti progressi in ambito tecnologico. Un cambiamento che condizionerà soprattutto le nuove strategie che le aziende saranno costrette ad implementare, come dichiara Giacomo Mori, Managing Director della società di consulenza che ha condotto la ricerca: “soltanto le realtà che sapranno integrare questa nuova dimensione digitale nella propria strategia potranno competere e continuare ad avere un peso in questa industria in rapida evoluzione”.
In definitiva, si può affermare che la “connessione” non è solo un agente tecnologico che influenzerà il mercato e il concetto di auto, è una scelta che tutti i protagonisti del settore saranno obbligati ad accogliere, sia dal punto di vista dell’online che dell’offline: nel primo caso sarà necessario adeguare le caratteristiche delle vetture agli strumenti offerti dal mercato; nel secondo, invece, sarà importante che le parti in causa lavorino tra loro in armonia, per garantire sicurezza e soddisfazione all’utilizzatore finale.