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Vespa, il “miracolo italiano” corre sulle due ruote

Correva l’anno 1946, la guerra era finita da poco e l’Italia deve rimboccarsi le maniche per ripartire da zero e costruire quello che sarà il “miracolo italiano”. Piaggio era una industria nata nel 1884 come ebanisteria per allestimenti navali che ben presto allargò il suo business al settore ferroviario ed a quello aeronautico ottenendo ottimi risultati in tutti i campi.

Nel 1944, Enrico Piaggio decide di realizzare un veicolo simile a quello che vide negli Stati Uniti: un piccolo scooter. Non contento del primo prototipo incaricò il suo miglior ingegnere, Corradino D’Ascanio, personaggio geniale, ma che odiava le moto per la loro scomodità per il motore che sporcava e per la poca praticità.

In poche settimane, D’Ascanio, realizzò una due ruote completamente diversa senza catena, con ruota di scorta e piccolo motore da 98 cc racchiuso in una scocca portante molto aerodinamica, scudo per ripararsi dal vento e seduta comoda.
Enrico Piaggio ne rimase entusiasta ed esclamo “Sembra una Vespa”.

Da allora, era il 24 aprile 1946, Vespa diventa parte integrante della storia Italiana, icone di stile e di design a livello mondiale con quasi 20 milioni di esemplari prodotti fino ad oggi.

Vespa è “attrice” in diversi film accanto ad attori famosi di Hollywood come Gregory Peck, nella indimenticabile scena di Vacanze Romane del 1953 o di Cinecittà come Marcello Mastroianni. Vespa è protagonista nella musica: soggetto di diverse canzoni e copertine di album, ma è anche fenomeno di costume tanto da diventare la due ruote di Barbie. Vespa è campione del mondo di velocità: nel 1951 con una particolare edizione “Siluro” in grado di raggiungere i 171 Km/h.

Vespa divenne simbolo di emancipazione femminile, ideale per le donne che nella nuova Italia possono votare, lavorano e hanno bisogno di muoversi. La sua forma la rendeva particolarmente adatta anche alle donne, che non dovevano più stare a cavalcioni di un serbatoio, non rischiava di rovinare gli abiti e con il gancio portaoggetti all’interno del manubrio può riporre la borsetta

La versione a tre ruote, che tutti conosciamo come Ape, diventa il veicolo della ripresa economica per la sua versatilità e per la sua modalità di acquisto, a rate, metodo quasi sconosciuto nell’Italia dell’epoca.
Oggi, vive una nuova giovinezza, dopo i bui anni 80, con versioni speciali ed apprezzamenti mondiali ma con la stessa anima e carattere di quella prima Vespa 98 del 1946.

Vespa, il “miracolo italiano” corre sulle due ruote was last modified: settembre 26th, 2016 by