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Trump Presidente: quale futuro per l’automotive?

New York, NY USA - July 16, 2016: Donald Trump speaks during introduction Governor Mike Pence as running for vice president at Hilton hotel Midtown Manhattan

L’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca ha destato grande sorpresa nell’opinione pubblica, fermamente convinta sino all’ultimo che la vittoria di Hillary Clinton fosse ormai scontata. I sondaggi si sono rivelati per la maggior parte errati, rivelando di aver sottovalutato la forza prorompente del tycoon repubblicano, poi vittorioso in tutti gli Stati considerati in bilico alla vigilia del voto. Ma non solo. Tra gli Stati indicati come “sicuri”, in favore dei democratici figurava infatti il Michigan, terra dei Grandi Laghi, ma soprattutto patria dell’industria automobilistica. Là dove Obama ebbe la meglio nel 2008 e nel 2012, Donald Trump è riuscito ad accaparrarsi il voto operaio, e con esso i 16 Grandi Elettori dello Stato, seppur con uno scarto minimo.

Ma come evolverà l’universo automotive con Trump Presidente? Questo non possiamo saperlo, ma in attesa dell’avvicendamento ufficiale del 20 gennaio, è possibile tracciare alcune ipotesi sulla base delle affermazioni fatte dal magnate americano in campagna elettorale.

Delocalizzazione
Il programma dei primi cento giorni, illustrato lo scorso 22 ottobre, prevede un’ampia rinegoziazione degli accordi internazionali (il Nafta, sul libero scambio nordamericano, e le intese con la Cina). In particolare, per tutelare la manifattura interna, il neo presidente intende tassare le auto importate dal Messico (la cui cifra oscilla fra il 30% e il 35%), meta produttiva di molte case costruttrici, tra cui BMW, Gruppo Volkswagen, Toyota, Daimler, e le statunitensi GM e Ford, con la quale proprio Trump ha avuto un duro scontro sul tema della delocalizzazione. La “minaccia” è di imporre una quota del 30% di dazi, pari ad almeno 5.000 dollari per ogni small car; per restare competitivi, i colossi dell’automotive sarebbero obbligati a rivedere i propri piani logistici, rientrando almeno in parte negli States. La revisione degli accordi potrebbe pesare anche sul fronte esportazioni, di fondamentale importanza per i costruttori del Paese: gli USA, infatti, vendono all’estero oltre due milioni di veicoli all’anno.

Per tutelare la manifattura interna, il neo presidente intende tassare le auto importate dal Messico

Ambiente
Un altro punto che riguarda sicuramente da vicino il mercato automobilistico è lo smantellamento dell’Environmental protection agency (Epa), l’agenzia governativa per la protezione dell’ambiente che ha portato alla luce il caso Volkswagen, dotata di un budget annuale di circa 590 miliardi di dollari. A più riprese Trump ha espresso il desiderio di “liberarsi” dell’ente, promettendo di indirizzare i fondi risparmiati, al taglio delle tasse in favore delle aziende.
Il programma repubblicano prevede anche l’abolizione delle restrizioni alla produzione di energie fossili. Per quanto riguarda i cambiamenti climatici, si prevedono tagli ai finanziamenti promessi all’Onu. Infine, sul fronte economico, Trump intende rafforzare i rapporti fra pubblico e privato, agevolare gli investimenti sulle infrastrutture (sono previsti mille miliardi di dollari entro il 2025) e creare nuovi posti di lavoro (25 milioni in dieci anni).

Il programma repubblicano prevede anche l’abolizione delle restrizioni alla produzione di energie fossili

Nuove tecnologie

L’eclettico presidente erediterà anche gli investimenti lanciati da Obama sul fronte delle nuove tecnologie: 4 miliardi di dollari per numerosi progetti pilota da implementare in dieci anni per la guida autonoma e altri 4,5 miliardi per il potenziamento delle infrastrutture di ricarica elettrica. A questo si aggiungono anche le nuove regole federali sulle auto-robot: su questi importanti lasciti, tuttavia, il neo presidente non ha ancora indicato una strada precisa.
Gli effetti sul mondo automotive del ciclone Trump non possono essere quantificabili sin d’adesso, anche perché ufficialmente il passaggio di testimone con Obama non è ancora avvenuto. Sulla base delle dichiarazioni fatte dal tycoon durante la sua campagna elettorale, però, si può tranquillamente affermare che gli scenari futuri sono fatti di luci ed ombre. In particolare, sono tutte da valutare le conseguenze sull’ambiente.

Trump Presidente: quale futuro per l’automotive? was last modified: novembre 25th, 2016 by