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Tesla: tutte le sfide del paladino dell’elettrico

Tesla auto elettrica Hurry Magazine

Nel 2015 Forbes l’ha eletta azienda più innovativa al mondo. Deve il nome all’uomo che, a detta dei suoi ammiratori, “ha inventato il ventunesimo secolo”. Stiamo parlando di Tesla, la società del presidente Elon Musk che da tempo si è guadagnata i gradi di capofila nel processo di elettrificazione/automatizzazione del mercato automotive.

IL CASO NORVEGESE.

Ultimamente, Tesla, è salita alla ribalta per diverse ragioni, come la curiosa tassa che il governo norvegese ha pensato d’imporre alle auto elettriche. L’imposta riguarda il peso delle auto: più l’auto elettrica sarà pesante, più l’automobilista dovrà pagare. Il motivo? Le auto consumano l’asfalto e rovinano le strade, ed essendo la Norvegia il paese con il più alto numero di immatricolazioni di auto elettriche al mondo in rapporto alla popolazione, la notizia non è passata inosservata. Grazie ad una politica di incentivi e vantaggi concessi ai possessori di auto a zero emissioni, come il parcheggio gratuito e la libera circolazione nelle aree a traffico limitato di alcune città, il paese scandinavo ha raggiunto obiettivi importanti, ma adesso è pronto a mettere alcuni paletti, che, secondo la stampa norvegese, possono tradursi anche in 8.000 euro di importo se si possiede una Tesla Model X. Essendo Tesla la casa che produce le auto elettriche più pesanti, la tassa, entrata ufficialmente nella legge di bilancio 2018, è stata prontamente ribattezzata “anti Tesla”.

11.000 Model X prodotte fra ottobre 2017 ed agosto 2018 sono state richiamate in fabbrica per un difetto ai sedili posteriori.

LE “MINACCE” NEL MERCATO USA

L’azienda di Palo Alto, però, non deve guardarsi solo dalle “minacce” che arrivano dal Vecchio Continente, dato che in patria le cose non vanno certamente meglio. In estate il governo della California ha infatti introdotto una tassa sulle ricariche effettuate nei garage e nei parcheggi municipali; il tutto pochi giorni prima che Tesla lanciasse sul mercato la Model 3, dal prezzo più accessibile e popolare rispetto al resto della gamma.

Come se non bastassero alcune istituzioni zelanti, Tesla ha dovuto fare i conti, e continua a farli, con i propri errori: 11.000 Model X prodotte fra ottobre 2017 ed agosto 2018 sono state richiamate in fabbrica per un difetto ai sedili posteriori. Nonostante l’azienda abbia tenuto a precisare come il richiamo sia stato del tutto volontario non essendosi verificati particolari incidenti,test interni hanno rilevato che il cavo che tiene bloccato il sedile posteriore sinistro non è stato regolato correttamente, e che questo potrebbe spostarsi in avanti in caso d’incidente.

LE PROSPETTIVE

Tasse e sedili difettosi non hanno però dissuaso 35.000 clienti ad acquistare, a poco più di un anno dal lancio del pacchetto hardware per la guida autonoma Autopilot 2.0, il software di gestione “Fully Self-Driving Capability” al costo di 3.000 dollari, che dovrà guidare (in tutti i sensi) l’auto interagendo con il sistema, composto da otto telecamere, un radar, sensori ad ultrasuoni e computer.

Tra difficoltà e innovazioni Tesla deve riuscire a farsi strada non solo in un mercato complesso come quello dell’automotive, ma anche fra gli ambienti istituzionali che, seppur apertamente ecologisti, come nel caso della Norvegia, hanno talvolta il difficile compito di emanare nuove disposizioni in terreni ancora poco battuti dal punto di vista legislativo come la mobilità elettrica, per non parlare della guida autonoma. Tuttavia, gli incentivi dei governi all’elettrico e la fiducia dimostrata dai cittadini che hanno scelto di investire nel pacchetto software di Tesla, dimostrano come la strada per l’elettrificazione sia stata felicemente imboccata, e che Tesla, paladino dell’innovazione, sia alla testa di un corteo sempre più ampio di aziende che hanno deciso di investire nella mobilità del futuro.

Tesla: tutte le sfide del paladino dell’elettrico was last modified: ottobre 26th, 2017 by