Sharing economy, un termine ormai sulla bocca di tutti. Tanto da essere utilizzato ormai anche in maniera impropria, facendo rientrare al suo interno anche temi non attinenti, come nel caso della polemica apparsa su tutti i giornali della relativa ai fattorini del servizio di food delivery Foodora.
Una cosa è certa: il fenomeno non rappresenta più un semplice trend del momento, ma è ormai un settore attivo e florido, che, secondo recenti studi, ha rappresentato circa lo 0,2 de PIL nazionale nel 2015 ed è destinato a crescere ulteriormente in futuro. Dati che inevitabilmente portano l’argomento al centro del dibattito nazionale e internazionale, trascinandosi dietro numerose questioni. Dove sono i confini tra collaborazione spontanea tra gli utenti e profitto? Il fenomeno stimola o distrugge la concorrenza?
Queste domande saranno al centro di Sharitaly, evento di riferimento sull’economia della collaborazione, che torna a Milano il 15 e 16 novembre per la sua quarta edizione. Due giorni di incontri e laboratori per promuovere un dibattito reale sul fenomeno, attraverso l’analisi del suo impatto sull’economia e dei potenziali sviluppi futuri.
L’iniziativa è organizzato da Collaboriamo e dall’Università Cattolica di Milano e coinvolge diversi soggetti interessati all’economia collaborativa: consulenti, aziende, ricercatori, istituzioni, ma anche privati e curiosi interessati. Un evento aperto che rispecchia la natura di un modello aperto, che fa della connessione tra le persone il suo punto di forza.