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Professione tester

Abbiamo incontrato Cristina Bacchetti alla Fiera di Roma durante le giornate di Motodays 2017, cogliendo l’occasione per una chiacchierata sul mondo del motociclismo e sugli aspetti della professione di giornalista, in un settore, quello dei motori, in cui le donne sono ancora piuttosto rare. Bacchetti, oltre a provare su strada e in pista le novità del mercato, cura la sezione accessori, abbigliamento e caschi, e la rubrica viaggi di Moto.it, sito di riferimento per gli appassionati di motociclismo.

Cristina, tu sei un raro esempio di tester al femminile, ma sei anche una giornalista di motori nel senso più comune. Preferisci il lavoro in redazione o quello in sella?
Ovviamente quello sul campo delle prove su strada o in pista.

Sulla tua biografia si legge che sei un harleysta.
Fino a poco tempo fa. Cambio molto spesso, sono molto volubile in questo senso: ho avuto due Ninja 600 e adesso ho una Ducati Hyperstrada. Mi piace provare un po’ tutto; non ho un segmento preferito. All’inizio, da giovani ci si avvicina alla moto sportiva perché è quella “più figa”; poi crescendo si impara a godersi la strada con altre moto. Adesso ho una moto con borse e parabrezza con cui posso viaggiare e fare tutt’altro tipo di motociclismo.

Quanto pregiudizio c’è ancora, nel tuo ambiente, rispetto alle donne motocicliste?
Quando ho iniziato ad andare in moto, quindici anni fa, ce n’era tanto. Eravamo poche, sempre guardate con diffidenza. Adesso no: da alcuni anni si vedono molte donne avvicinarsi alla moto. Mi è capitato di scrivere articoli, ad esempio per l’ultima Giornata internazionale della donna, consigliando moto di un certo tipo piuttosto che di un altro e sono stata criticata per aver indicato dei modelli “per donne”. Non è così, bisogna contestualizzare il tutto: obiettivamente, soprattutto per iniziare, mettere una donna fisicamente meno alta o meno forte su una sella bassa non è voler discriminare. È una questione prettamente fisica. Io ho sbagliato ad iniziare con una Ninja 600: avrei dovuto iniziare, come tutti, con un 125.

 

La novità di questi ultimi anni sono le moto ibride (a metà tra scooter e motocicletta), quelle con cambio automatico e quelle elettriche. Che cosa ne pensi?

L’elettrico mi interessa molto. Ho appena provato due scooter, equivalenti dei 50cc, e credo che siano veramente il futuro della mobilità urbana. Manca ancora un po’ di autonomia di percorrenza e i prezzi sono alti, però si sta lavorando molto bene. Le moto sportive elettriche, come le Energica (fabbrica modenese che produce tre modelli di stradali e sportive, ndr.), sono veramente belle. L’incognita è il rumore che non c’è: si sa che il motociclista ama il rombo della sua moto più di ogni cosa. Però, in ottica futura e nell’abito urbano prenderanno piede pian piano; forse più lo scooter che la moto. La gente è ancora diffidente; con le auto è forse più semplice, con le moto bisognerà lavorare duramente.

Che differenze trovi tra le fiere di settore di Milano (EICMA), Roma (Motodays) e la novità degli ultimi anni di Verona (Motor Bike Expo)?
Roma e Verona sono un po’ più raccolte. Forse ci sono più appassionati veri, mentre l’EICMA, che dura una settimana, è un calderone che attira anche tanti curiosi.

Lavorando in questo ambiente, ti accorgi di una maggiore attenzione al mondo delle moto in questi ultimi anni? Magari non come negli anni ’80 e ’90 ma superiore a qualche anno fa?
Molto minore comunque da parte dei giovani. Qualche anno fa ho fatto un’inchiesta e la priorità dei giovani dai 16 ai 20 anni, ormai, non è la moto. Ai miei tempi (anni ’90, ndr.) a 14 anni veniva il motorino e poi la moto. Oggi i ragazzi hanno priorità più tecnologiche: smartphone, computer, videogiochi. In generale però, lo dice il mercato, c’è una bella ripresa dopo una piccola crisi, comunque globale, partita nel 2008. C’è tanto interesse che vediamo anche nelle fiere.

Sappiamo che sei un’appassionata del mondiale SuperBike; lo preferisci alla MotoGP?
Si. Lo preferisco perché sono le moto vere, quelle che vediamo anche in strada, rispetto ai prototipi (in MotoGP non corrono moto di serie, ndr.) che mi incuriosiscono meno. Non mi interessa neanche la Formula1, mentre mi piacciono moltissimo i campionati di auto GT.

Un pronostico sui campionati SuperBike e MotoGP?
Per la SBK non saprei, perché si è rivoluzionato tutto (la domanda è stata posta prima delle ultime gare, ndr.). In MotoGP spero di vedere Lorenzo andare bene su una moto italiana. Sarebbe bello vedere la Ducati che trova finalmente qualcuno, dopo Stoner, che riesca a dare soddisfazioni.


Moto.it ha una “vivace” comunità di lettori. Ti piace quest’ambiente? Lo trovi stimolante, competente o troppo litigioso?
Sono qui da 12 anni e non ho avuto mai un problema, un disaccordo, se non cose minime. Le cose vanno sempre meglio come dimostra il numero dei lettori.

Sulla tua scheda di redattrice, tra gli hobby, si legge che fai sci di fondo… che è il contrario del motociclismo.
Se non ho un motore ho paura ad andar forte (ride, ndr.). Adoro la montagna e la neve, ma l’idea di catapultarmi giù senza il freno… Quindi mi godo lo sci di fondo che comunque è faticoso.

Faticoso ma lento.
Almeno nei momenti di relax, si va piano.

 

Photo Credits:

Foto Harley Davidson di Stefano Gadda

Foto Ducati Scrambler di Milagro

Professione tester was last modified: marzo 14th, 2022 by