Hanno fatto il loro esordio nel recente G7 di Taormina dello scorso 26 e 27 maggio le versioni S ed Enduro della Ducati Multistrada 1200 a disposizione dell’Arma dei Carabinieri. Terminato il vertice di Taormina, “le rosse” della casa di Borgo Panigale sono state trasferite immediatamente presso i nuclei territoriali di alcune grandi città italiane, in primis Milano e Roma, con il compito di rafforzare il servizio di pronto intervento e di controllo del territorio. Questo è quanto si legge in una nota della Ducati in cui si sottolinea tutto l’orgoglio della tecnologia Made in Italy messa a disposizione delle forze dell’ordine .
Le Multistrada 1200 sono state realizzate con i colori dell’Arma ed i loghi della livrea istituzionale e possono vantare un apposito allestimento per il pronto intervento e controllo del territorio con tanto di dispositivi sonori e luminosi oltre ad una radio veicolare. Le Ducati sono state apprezzate da tutti i presenti ed in particolare dagli uomini della sicurezza del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump che si sono fatti immortalare proprio
La motorizzazione dell’arma, di contro, parte da lontano e precisamente a cavallo degli anni ’20 e ’30 – come viene riportato sul sito ufficiale dei carabinieri – e nel corso del tempo si è evoluta sempre di più verso quella struttura che ne fa oggi, per completezza e per efficienza, uno dei suoi più importanti cardini operativi. Le prime motociclette italiane furono la “Frera” e la “Borgo”. Nel dopoguerra l’industria nazionale si affermò in questo campo e fecero la loro comparsa anche le case “bianche”, “Guzzi” e “Gilera”. Nel periodo 1928 – 1936 l’Arma era in possesso di motociclette e motocarrozzette delle case “Excelsior”, “Galloni”, “Indian” “Guzzi” e “Frera”. Nel 1931 iniziò la progressiva sostituzione delle motocarrozzette con le autovetture.
Durante il secondo conflitto mondiale risultavano in dotazione dell’Arma: Bianchi 250, Bianchi 500, Gilera 250, Gilera 500, Benelli 250, Benelli 500, Guzzi 500, Guzzi Leggera e Sertum. Dopo la II Guerra Mondiale l’Arma dei Carabinieri adottò, in epoche successive, i seguenti motomezzi: Moto Guzzi 500 Alce, Moto Guzzi 500 Superalce, Moto Gilera 500 Saturno, Moto Guzzi 250 Airone, Moto Guzzi 500 Falcone Sport e Turismo, Moto Guzzi Nuovo Falcone 500, Moto Guzzi 700 V7, Moto Guzzi 1000 Convert, Moto Guzzi V35, Moto Guzzi V 50, Moto Guzzi 850 T3.
A partire quindi dal secondo dopo guerra la moto è diventata uno strumento di lavoro ordinario per i Carabinieri, che negli anni hanno utilizzato soprattutto diversi modelli di Moto Guzzi (la scorta dei Carabinieri Corazzieri del Presidente della Repubblica impiega le California 1100), mentre oggi la marca più rappresentata è la tedesca BMW, scelta per altro condivisa dalla maggior parte delle forze dell’ordine di molti paesi esteri.