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Lamborghini Terzo Millennio: segnali dal futuro

Tra le proposte più avveniristiche del Salone di Ginevra il concept elettrico che Lamborghini sta sviluppando con il MIT

A parte il nome della rampolla della casata bolognese, Elettra, pochi concetti sembrano più lontani tra loro quanto l’elettricità e la motorizzazione di un’automobile Lamborghini. Lontani almeno quanto Cambridge, Massachusetts e Sant’Agata Bolognese. Eppure è successo che la sede della fabbrica emiliana e quella del Massachusetts Institute of Technology si siano avvicinate proprio per concepire questo inedito: la prima Lamborghini elettrica della storia.

Per ora si tratta di questo, un concept; che però dai primi rendering diffusi a fine 2017, ha acquisito forma e sostanza prima al Salone di Parigi, a gennaio, e più recentemente a quello di Ginevra, la settimana scorsa. Designer e ingegneri italiani e tecnici di laboratorio americani stanno ponendo le basi per un’auto spinta dal motore del futuro, non a caso chiamata “Terzo Millennio”. Lamborghini ha capito che, nonostante la retorica sulla danza dei pistoni, l’epica delle mani lorde d’olio motore, e il fascino musicale del rombo degli scarichi, il futuro è inesorabilmente elettrico. Quindi nel 2016 ha siglato un accordo con il MIT-Italy Program per sviluppare il progetto “Terzo Millennio”. Ma c’è di più.

Il nostro motto è abbracciare la sfida di ciò che oggi è impossibile per tradurlo nella realtà di domani: Lamborghini deve dare vita ai sogni delle prossime generazioni

Non si tratta soltanto di inserire un motore elettrico nella carrozzeria di una supercar. L’ambizione è rivoluzionare il concetto stesso di auto e di motore per sfruttare al massimo le potenzialità della trazione elettrica. I due laboratori del MIT coinvolti hanno il compito di immaginare un nuovo sistema di immagazzinamento di energia, nuovi materiali per la meccanica e, soprattutto, riprogettare il sistema di propulsione di questa vettura che, stando alle anticipazioni, può diventare  il prototipo di una nuova “specie” di automobili. L’idea è questa: non più un solo motore centrale, come nelle auto elettriche attuali, che ripartisce la potenza ai due assi e alle quattro ruote, ma quattro motori montati sulle singole ruote, con enorme risparmio di meccanismi di trasmissione, cablaggi e ingombri.

Stefano Domenicali, presidente e AD di Automobili Lamborghini, ha ricordato la missione storica del marchio: “Riscrivere le regole nel segmento delle supersportive” per poi giustificare il progetto “Terzo Millennio” con queste parole: “Una concept car entusiasmante e rivoluzionaria. Il nostro motto è abbracciare la sfida di ciò che oggi è impossibile per tradurlo nella realtà di domani: Lamborghini deve dare vita ai sogni delle prossime generazioni“. Per quanto riguarda i sogni, quelli “questa” generazione passano anche per batterie più efficienti: nonostante i progressi, benzina, diesel e GPL sono ancora sistemi di immagazzinamento di energia (potenziale) più validi e versatili rispetto alle batterie elettriche.

Se questo vale per un’utilitaria poco “assetata” di carburante, a maggior ragione è vero per una supersportiva ad altissime prestazioni, e consumi. In quest’ottica le indicazioni di Lamborghini al MIT sono di “abbandonare le batterie convenzionali” e innovare il campo utilizzando i supercondensatori: una tecnologia già in uso, in forma diversa, sulla Lamborghini Aventador. Il professor Mircea Dinca, direttore di un laboratorio di ricerca della Facoltà di Chimica del MIT, ha descritto così la sfida: “Questa nuova collaborazione con Lamborghini ci permette di essere ambiziosi e pensare al di fuori degli schemi nella progettazione di nuovi materiali che rispondano alle sfide di immagazzinamento dell’energia per le esigenze di un veicolo sportivo elettrico”. Un altro team di ricerca del MIT sta lavorando su qualcosa di ancor più immaginifico: la possibilità di accumulare energia nella scocca stessa della vettura, realizzata in fibra di carbonio. La carrozzeria dell’auto, percorsa da nano tubi integrati nella fibra di carbonio contribuirebbe così all’immagazzinamento dell’energia necessaria alla “Terzo Millennio”.

Che cosa rimane di italiano in tutto ciò? Il design della vettura e la cura dei dettagli nell’allestimento degli interni; frutto del lavoro del Centro Stile Lamborghini. Non è poco se si pensa che l’eliminazione di motore, trasmissione, cambio, sistemi idralici, scarichi e persino di un motore centrale vero e proprio, non solo alleggeriscono di molto l’auto ma permettono un’aerodinamica estrema, avendo ridotto gli ingombri al solo abitacolo per conducente e passeggero. La sensazione di guida probabilmente sarà simile a quella che prova un pilota d’aereo passando da un caccia a un aliante sportivo: velocità e manovrabilità, accoppiate a leggerezza e silenziosità. Fortunati coloro che potranno permettersi questo viaggio nel futuro.

Lamborghini Terzo Millennio: segnali dal futuro was last modified: aprile 11th, 2018 by