Il settore automotive ha imboccato in maniera decisa la strada del digitale. A rivelarlo i risultati della ricerca di Motor K, presentata nell’ambito dello IAB Internet Motors, svoltosi a Roma lo scorso 18 ottobre, che ha riunito esponenti importanti del settore digitale. Secondo l’indagine, che ha riguardato Italia, Spagna, Francia, Germania e Gran Bretagna, tra 5 anni solo il 3% degli europei acquisterà un’auto senza passare per il web, mentre il 18% degli utenti comprerà l’auto interamente online e il 79% userà un approccio ibrido.
A sottolineare questa tendenza anche altri dati presentati durante l’evento. C’è un motore che traina il settore automotive ed è quello di ricerca. Secondo i dati Google il 53% delle ricerche di auto iniziano online e il 39% partono con un motore di ricerca. Praticamente oggi i clienti iniziano a studiare un’auto molto prima di entrare in concessionaria e le ricerche online proseguono fino agli ultimissimi step pre-acquisto. Secondo Gioia Manetti, MD e Amministratore Delegato di AutoScout24, sono tre i motivi che spingono l’utente a informarsi in rete: avere un’ampia varietà di scelta, poter comparare i prezzi e valutare l’affidabilità del retailer.
Secondo i dati Google il 53% delle ricerche di auto iniziano online e il 39% partono con un motore di ricerca.
I mezzi sono poi in continua evoluzione: come riportato da Andrea Caldironi di Facebook durante l’evento, oggi nel mondo vengono mandati 2 miliardi di messaggi al giorno via messenger. E anche le aziende operanti nel settore automotive si stanno adeguando, utilizzando sempre di più lo strumento chat anche nello scambio di informazioni con i clienti, in alcuni casi automatizzandolo attraverso dei bot. (un esempio è proprio il nostro HurryBot lanciato lo scorso dicembre)
In sostanza, il processo di acquisto dell’auto sta vivendo un cambiamento radicale che porta a uno stravolgimento delle strategie di promozione e vendita degli operatori del settore. Le ricerche di mercato confermano questo trend: secondo gli ultimi dati Nielsen, presentati nel corso dell’evento, gli investimenti nel digital advertising in ambito automotive cresceranno del 9,4% nel 2018, quindi in misura superiore rispetto alla media del 7,9% degli altri settori.
In questo contesto, Hurry è stata una delle aziende che ha fatto da apripista nel settore automotive in Italia, puntando esclusivamente sulla vendita online dal 2014, permettendo agli utenti di acquistare il veicolo più adatto alle proprie esigenze in pochi, semplici clic.