Esiste una città dove circolano più bici che auto: non un piccolo centro, ma una capitale europea.
Sembra fantascienza e invece è realtà. Parliamo di Copenaghen, dove probabilmente la parola “ingorgo” è ormai bandita dal vocabolario, a meno che non si riferisca al traffico presente sulla pista ciclabile nelle ore di punta. I numeri parlano chiaro, la circolazione sulle due ruote negli ultimi 20 anni è cresciuta del 68% e il sorpasso è arrivato: in strada ci sono 265.200 bici contro 252.600 auto. Una condizione del genere determina ovviamente enormi vantaggi non soltanto dal punto di vista ambientale: la Danimarca, infatti, secondo l’Onu, risulta essere da anni la nazione più felice al mondo, tenendo conto di diversi fattori, in primis la vivibilità.
Un successo su cui la capitale nordica non ha intenzione di adagiarsi: sono infatti in progetto nuove iniziative per incoraggiare i pendolari a usare sempre di più la bicicletta al posto dell’auto per il percorso casa-lavoro. Attualmente scelgono le due ruote a pedali 41 pendolari su 100: l’obiettivo è superare entro il 2025 il muro del 50%.
I numeri parlano chiaro, la circolazione sulle due ruote negli ultimi 20 anni è cresciuta del 68% e il sorpasso è arrivato: in strada ci sono 265.200 bici contro 252.600 auto.
Risultati e prospettive che hanno la mobilità sostenibile come elemento centrale: “il fattore decisivo è stata una politica con priorità chiare, seguita dall’allora sindaco Ritt Bjerregaard, un amante della bici”, afferma al Guardian online Klaus Bondam, responsabile di ambiente e tecnica nella municipalità dal 2006 al 2009, e ora presidente della federazione dei ciclisti danesi. “Inoltre – ha aggiunto – chiunque governi, c’è da noi un nuovo modo di guardare allo sviluppo urbano secondo criteri di sostenibilità. Andare in bici – conclude- è diventato elemento costitutivo dell’identità cittadina”.
Una scelta coraggiosa quella di Copenaghen, che si allinea alla strategia messa in piedi anche dalle vicine Oslo e Helsinky, che hanno messo in atto dei provvedimenti per limitare e, in alcuni casi, bandire, la circolazione delle auto dentro il centro storico. Una linea d’azione comune che rende sempre più i paesi scandinavi un punto di riferimento per la mobilità green e per la qualità della vita.