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Dalla Cina con furore: il social shopping e la rivoluzione degli acquisti on-line

6,4 trilioni di vendite online nel 2017: Cina volano dell’e-commerce.

Che alla Cina piacessero i primati era abbastanza chiaro. Da quando l’11 dicembre 2001 la Repubblica Popolare Cinese entrò nella WTO (World Trade Organization), è stato un susseguirsi di manifestazioni di supremazia economica. La Cina ha assorbito tutti gli input dell’Occidente, li ha elaborati, e ne ha creato dei modelli di successo.

Così è stato anche per lo shopping on-line.

Oggi la Cina guida la corsa alla concorrenza nel numero di consumatori e-commerce in tutto il mondo. Secondo una ricerca di Mintel, le vendite al dettaglio online totali B2C e C2C in Cina hanno raggiunto i 6,4 trilioni alla fine del 2017.

L’e-commerce cinese si può definire un nuovo modello di sviluppo economico e commerciale. Si caratterizza per un coinvolgimento capillare di piccoli imprenditori, per una iperconnessione degli utenti e per l’utilizzo di piattaforme social.

La penetrazione radicale degli smartphone nella vita dei cinesi ha infatti dato una svolta social allo shopping on-line. I cinesi amano acquistare, parlarne sulle più popolari piattaforme, scambiarsi link e opinioni.

Le censure del Governo cinese sui siti internet stranieri, in particolare su Google, Facebook e Twitter, hanno permesso di creare un ecosistema di canali social approvati dal governo o sviluppati ad hoc in casa, come Alibaba e Wechat.

Secondo gli esperti, nel 2020 il 74% del totale del commercio elettronico in Cina sarà rappresentato da acquisti effettuati tramite lo smartphone, contro il 46% degli Stati Uniti.

Conosciamo Wechat solo come un’applicazione di instant messaging. La versione cinese di questa app rappresenta un  ibrido tra Whatsapp e Facebook. E fa molto di più: permette di collegarsi direttamente ai siti dei prodotti che animano le discussioni delle community e dà la possibilità agli utenti di effettuare le transazioni economiche per gli acquisti senza mai lasciare l’applicazione, con WeChatPay. Al momento è la piattaforma che permette il miglior posizionamento di un prodotto per un’azienda che vuole conquistare il colosso cinese. I brand possono condividere contenuti originali con gli utenti che seguono la pagina e  stimolare l’engagement, avere una conversazione one-to one con i consumatori, e supportarli in tempo reale con un servizio clienti iperconnesso.

Lo shopping sociale in Cina si rivela essere per l’utente un’esperienza piacevole e coinvolgente.

La Cina ad oggi è sicuramente il rompighiaccio nel cambiamento delle abitudini degli acquirenti verso l’acquisto on-line in ogni settore commerciale  e industriale. Secondo gli esperti, nel 2020 il 74% del totale del commercio elettronico in Cina sarà rappresentato da acquisti effettuati tramite lo smartphone, contro il 46% degli Stati Uniti.

Si può parlare di una vera e propria rivoluzione economica, anche se meno rumorosa di quella che ha visto una folle accelerazione industriale negli anni ’50. La Cina si rivela un’economia sempre più esportatrice di novità e tecnologia, con una certa unicità che unisce modernizzazione cosmopolita e nazionalismo.

Dalla Cina con furore: il social shopping e la rivoluzione degli acquisti on-line was last modified: aprile 4th, 2018 by